Off Topic: Etica vs Crisi

Ci sono letture che sono insostituibili, eh si,  sono quelle dei quotidiani della domenica.

Sono come il pane appena sfornato e ti fanno fare pace con il mondo dell’informazione e dei giornalisti. Sono pieni di notizie interessanti, informazioni vere, fonti attendibili, giornalisti brillanti.

In particolare, quelli di Food Confidential leggono tra l’altro:

Dall’ITALIA:

DALL’ESTERO:

Ci sono tutti gli articoli che interessano il nostro settore: food, wine, art, books, trend insomma tutto, ma proprio tutto.

Oggi poi, ne abbiamo trovato uno che è stato come un regalo, un regalo dal cielo e lo vogliamo condividere con chi ci segue e abbiamo anche una *dedica da fare, ma questo alla fine.

Allora l’articolo è in spagnolo, scritto dalla meravigliosa Maruja Torres per El País Semanal e s’intitola: Y que non falte carbón – E che non manchi il carbone.

Oggi è l’epifania e la nostra Maruja usa il carbone come metafora per parlare della crisi.

Il carbone può essere energia buona per scaldare, ma anche un bruttissimo segnale se lo troviamo nella nostra “calza” appesa sul camino.

Carbone nero nero ai bambini cattivi, carbone a chi ha messo in ginocchio l’Europa, carbone non solo a chi ha permesso la crisi, ma soprattutto a chi, alle spalle della crisi, se ne approfitta e magari ci guadagna in modo disonesto.

Vi lascio alla lettura integrale, ve la consiglio, non la voglio inquinare con le mie parole, è a pagina 6, ma la parte più bella e più vera ve la voglio tradurre.

Maruja riflette su colpe e colpevoli e fa riemergere dal cassetto un libro di Savater: Etica: come amor proprio e dal libro trascrive una frase.

“L’etica non può “aspettare” (esperar) la politica.” e aggiunge non possiamo aspettare che i politici stabiliscano quali siano le decisioni giuste, dobbiamo prenderle prima noi queste decisioni. Questo è l’unico modo per costruire una società etica, partendo dal basso.

Guardiamoci intorno, quanto siamo capaci di comportarci eticamente?

Chi punta il dito contro i politici o i governi o le banche o tutto il resto, lo rispetta il prossimo “eticamente”? Il prossimo come se stesso?

Vogliamo parlare delle imprese, dei fornitori, dei clienti?

Quanti pagamenti stiamo, state aspettando? Quanti prodotti o servizi non vi sono arrivati?

Quante bugie, ritardi e frodi nel mondo del lavoro? E non in quello mastodontico delle grandi industrie, nel nostro mondo intendo, quello piccolo piccolo, appena nato magari.

Quanta gente che salta la fila alla posta o si scanna nel traffico o ti ruba il parcheggio?

Allora, come dice Maruja Torres, citando Savater: le persone che vogliono comportarsi eticamente non devono e non possono darsi per vinte (l’etica prima di tutto e questo farà la differenza e migliorerà il mondo), per la semplice ragione che l’etica, è la nostra libertà di scelta e ci mette nei panni degli altri e ci fa operare di conseguenza, l’etica, dice la giornalista, è chiaramente vincente e non importa quante volte venga bistrattata.

Siate corretti, pagate le fatture, dite la verità, fornite servizi e prodotti di valore, lasciate il posto sull’autobus, fatevi fare lo scontrino, siate trasparenti, la vostra immondizia sia differenziata, il vostro cane sia educato quanto voi e questo sconfiggerà la crisi o quanto meno questi tempi duri che hanno rovinato tutto, ci miglioreranno un pò e ci renderanno persone capaci di andare sempre a testa alta.

La ética tiene razón

Buon anno

Nerina Di Nunzio   Twitter: @NerinaDiNunzio

*Dedicato alle fatture che viaggiano solitarie nel mondo, orfane e senza casa : )

 

 

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