GIN CONFIDENTIAL: Il Roku in Rosso. La ricetta dei tagliolini al Gin

Questa settimana abbiamo deciso di puntare forte sulla gola e sulla curiosità che solo una gustosa ricetta al Gin può creare. Usare il Gin in cucina dunque.

Per farlo nel migliori dei modi e non farci mancare nulla ci siamo fatti ‘aiutare‘ da un serio professionista: Jonathan Pardini, classe 1985, vive ed abita da sempre in Versilia. La sua arte culinaria ha le radici ben piantate nella tradizione, soprattutto quella Toscana, rivisitata in chiave moderna.

Siamo nuovamente in Toscana quindi (ricordate il Ginepraio della settimana scorsa?) e Jonathan ci porta la voglia di sperimentare senza abbandonare la purezza e l’integrità dei sapori. Avvicinandosi come sempre alla cucina in punta di piedi, da quando (come tutti i grandi Chef) osservava la nonna al lavoro ai fornelli con quella passione che è diventata ben presto un grande amore, il lavoro della vita. Entrare nella cucina di un ristorante e sentirsi a casa. Creare piatti, vivere emozioni che non finiscono mai. L’aggiornamento come imperativo. Apprendere nuove tecniche seguendo e leggendo i grandi Chef senza mai dimenticare la tradizione e guardando e trasferendo al futuro il meglio del passato.

Abbiamo scelto Jonathan proprio per la sue capacità professionali e creative in cucina, le stesse per le quali ha collaborato (ad esempio) alle tre edizioni del libro “L’Arte in Cucina. Gli Chef incontrano gli artisti” edito da Giorgio Mondadori. La ricetta che ci propone nasce dall’incontro e dalla passione comune per il nostro amatissimo Gin. Ricetta con la quale si è divertito ad inserire il Gin Roku della quale avevamo già parlato tempo fa, per aromatizzare e marinare i gamberi rossi di Mazzara. Non avete già fame?

Roku in Rosso

Ingredienti (per quattro persone) 

  • 4 nidi di tagliolini freschi da 80g, l’uno (circa)
  • 6 gamberi rossi di Mazzara
  • Gin Roku
  • Uno spicchio d’aglio
  • Un lime
  • Zafferano in pistilli
  • Pepe di Sichuan
  • Pepe rosa
  • Sale
  • Timo
  • Olio evo “preferibilmente ligure”
  • Ghiaccio

Preparazione

Separare il carapace dalla polpa preservando le teste. In una casseruola versare poco olio, l’aglio tritato “senza la sua anima“ e fate rosolare per pochi secondi, aggiungete i carapaci e le teste dei gamberi e fateli tostare per un minuto pressando bene le teste in modo da far uscire tutto il corallo. Una volta fatto, mettete cinque / sei cubetti di ghiaccio e quando si saranno sciolti togliete dal fuoco per poi frullale il tutto e passare con un colino a maglia fine. Ottenuto il composto rossastro, aggiungete i pistilli dello dello zafferano sciolti precedentemente in acqua tiepida e mettete il tutto in una padella capiente.
Tartarizzate la polpa del gambero rosso e conditela con la scorza grattata di un lime, aggiungete sale q.b. e i due pepi macinati al momento, qualche foglia di timo, olio e delle gocce di Gin Roku per aromatizzare il gambero (ma non esagerate). Fate marinare i gamberi e il gin per una decina di minuti mentre che fate bollire l’acqua, cuocete i nidi di tagliolini, scolata la pasta e fatela saltare con il resto del preparato (senza i gamberi).
Impiattare i tagliolini facendo un nido e adagiandoci sopra delicatamente i gamberi crudi al Gin. Guarnite il piatto con qualche foglia di timo e servite.

Attenzione: La ricetta è stata creata e provata utilizzando il Roku proprio per le sue qualità aromatiche e per quelle note di spezie e agrumi, ma se non doveste trovarlo in casa o avete difficoltà a reperirlo (fatto gravissimo) potete sempre tentare la strada con un altro Gin, cercando però di mantenere la stessa tipica (e quasi unica) aromaticità delle botaniche orientali.

 

Very Gin Confidential. Very Food Confidential.

 

Paolo Campana
Paolo Campanahttp://www.facebook.com/GiroVedoGenteMangiocose
Nasco grafico, disegnatore e a volte fumettista. Ho fame. Ho sempre fame (e sete), sono curioso per natura e cerco sempre di capire le singole storie che si nascondono dietro ogni singolo piatto, cocktail, gin, vino o birra. Affascinato dalla rete e dalle sue dinamiche, ho aperto un blog quando non era una moda, ho scritto di tutto, dal design alla grafica, dall’arte al disegno, dalla fotografia al food (ovviamente) ma ho mantenuto sempre alta la passione per la creatività, quella sana e vera. Quella che con il tempo e le numerose collaborazioni ho trovato nel piatto. L’ho già detto che ho fame?

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