Si sente nell’aria che sta arrivando l’estate e con un po’ di fortuna (forse) la passeremo in maniera quasi normale. Facendo i debiti scongiuri, cercheremo di passarla sicuramente con un buon Gin (tonic?) in mano e tanta voglia di bere bene con la consueta leggerezza e preparazione.
Questa settimana ci spingiamo allora fino a Panarea Gin, pur strizzando sempre l’occhio al Piemonte e ai suoi distillati.
Facciamo il nostro solito passo indietro per capire meglio e per tornare al 1832, quando la famiglia Inga entrò nel campo della produzione di Liquori. Una storia familiare dunque, che parte da lontano e che arriva fino a fratelli Federico e Lorenzo Inga, imprenditori e produttori di liquori di alta qualità , tra cui spicca l’esclusiva linea di distilled gin di cui abbiamo provato i due Gin Panarea: L’Island e il Sunset.
Spesso in questa rubrica ci siamo fermati a parlare e raccontare di produzioni di Gin che partivano da lontano, scavando nel territorio, nelle materie prime, nella distinzione netta tra chi ha messo in piedi e prodotto una precisa tipologia e chi invece ci ha messo dentro parte di sé, della sua vita, dei suoi ricordi e della sua esperienza familiare e lavorativa.
Il Panarea Island Gin nasce proprio da qui, dal ricordo, dai sapori, dal desiderio di tornare a tutte quelle vacanze sull’Isola di Panarea e sopratutto da Noto, città dalla quale tutta la storia familiare è partita. Quindi i Fratelli Inga hanno preso alcuni ingredienti segreti (che giustamente non vogliono rivelare) e le botaniche locali come il mirto di Panarea, il coriandolo, il ginepro e li hanno distillati in un Gin che sin dalla trasparenza mette le cose in chiaro. Non si fanno sconti. Si lascia bere bene e sopratutto è ottimo in distillazione. Una buona tonica non troppo forte è la sua compagna ideale per un ottimo Gin Tonic. Mea culpa, mi è stato suggerito di provarlo anche nel Negroni, ma non ho avuto cuore e l’ho provato solo in purezza o tonico. Piccola nota: i ragazzi ci tengono molto a far sapere che è un gin senza Glutine, Allergeni e Additivi Artificiali. Che non mi sembra un particolare trascurabile.
Il Panarea Sunset Gin è il fratello stretto del’Island, parte da botaniche di coriandolo ed infusi di limone, arancia, ginepro, basilico, pompelmo e mirto di Panarea. Qui – forse grazie alla presenza di più agrumi –  la freschezza mi è arrivata più forte e prepotente e anche se un po’ più paraculo (termine ormai sdoganto) in termini di bevebilità , mi piace di più e lo trovo molto più estivo e siciliano rispetto al fratello classicone e vestito bene.
I fratelli Inga sanno quello che fanno, vengono da una tradizione familiare che da del tu ad alambicchi e distillazione, sanno come realizzare due ottimi prodotti e sopratutto sanno come inserirsi bene in un mercato ampio come quello lo è in questo momento quello del Gin. Il naming perfetto, le due tipologie giuste, quella più erbacea e classicheggiante che strizza l’occhio alla miscelazione ma che sa anche stare da sola in un buon Gin tonic e quella più estiva, furba, attraente e solare, che è cosciente della propria anima agrumata e sa come usarla. Due ottimi Gin quindi che – credo anche per motivi pratici – vengono prodotti dalla Torino Distillati, su ricetta e indicazione degli Inga. Un’operazione sempre più frequente, che probabilmente abbatte di molto i costi di produzione e ti propone un Gin (anzi due) di qualità . La gradazione è sempre su quarantaquattro gradi e le etichette hanno un’elegante visual (verde e arancio) che distinguono bene i due Gin, anche con finiture di pregio. Per gli interessanti, i Gin sono distribuiti da www.sagna.it.
Un omaggio alla propria Terra con un prodotto di estrema piacevolezza, freschezza ed eleganza, questi sono in estrema sintesi questi due Gin. Due fratelli che mettono nel bicchiere le erbe e gli agrumi di un territorio che ha diverse sfaccettature e storie da raccontare. Questa è una di quelle.
Very Gin Confidential. Very Food Confidential.





























