MEET in CUCINA a Senigallia, storie, passioni e fuochi di 10 chef marchigiani. Un evento originale, efficace e divulgativo. MEET in CUCINA prende vita da una concezione semplice e allo stesso tempo impegnativa.
Mettere, più che far incontrare come da traduzione, una serie di chef, della stessa regione, su di un palco, durante un intero giorno e farli esibire in quello che però si rivela da subito un cooking show diverso dal solito. Spinti, ma neanche troppo, dai giornalisti di turno, i cuochi preparano i loro piatti, ma soprattutto raccontano e fanno rivivere, anche attraverso l’olfatto, le loro esperienze, il vero e proprio trip che c’è alla base della creazione di una ricetta. E poi la loro vita, i passaggi fondamentali e soprattutto quegli aspetti privati che spesso sono la chiave di volta del loro successo.

Meet in Cucina Marche, in questa seconda edizione, ha riunito dieci tra i migliori emergenti e consolidati chef della regione, presso il Teatro La Fenice a Senigallia. Ideato da Massimo Di Cintio, Meet in Cucina è sviluppato dall’agenzia Virgolacom e organizzato dall’associazione culturale per le promozione del territorio Regionevolmente e dall’Unione Regionale Cuochi Marche, aderente, il format ha contato sul supporto della Regione Marche – Assessorato Agricoltura, della Camera di Commercio di Ancona e sul patrocinio del Comune di Senigallia, della Confcommercio Marche Centrali, della Federazione Italiana Cuochi e di Slow Food Marche.

Tra cuochi, operatori di settore e studenti di diversi Istituti Alberghieri della regione, il sipario si è aperto con il cooking show del giovane chef Alessandro Rapisarda del ristorante Casa Rapisarda di Numana che ha elaborato il suo Mytilus Galloprovincialis e il vincisgrasso codificato da Antonio Nebbia che è diventato un raviolo con gli stessi ingredienti. Daniele Citeroni dell’Osteria Ophis di Offida ha proposto il suo pollo dal nome: ngip, ngiap e poi la rivisitazione del funghetto offidano. Partenza sprint dell’evento, rappresentata da due tra i più giovani in programma, con la platea silenziosa e attenta. I cuochi hanno raccontato le origini dei loro piatti e per l’occasione hanno descritto e approfondito la conoscenza di alcuni prodotti tipici Dop, Igp e Presìdi Slow Food. Mauro Uliassi, di ristorante Uliassi di Senigallia, presentando cinque dei suoi piatti, tra i quali il lardo di polpo e la corona del rombo arrostita al finocchio, ha dato vita ad una vera e propria lectio magistralis, incentrata sia sul cuoco, come professionista al servizio del gusto, ma anche sul lavoro, intenso, che c’è dietro al suo progetto chiamato Lab, che ogni anno sperimenta e realizza nuovi piatti. Serena D’Alesio del ristorante Relais Marchese del Grillo di Fabriano ha utilizzato la trota e il coniglio per raccontare il suo territorio, con un felice collegamento tra i fiumi e le attività che sono nate lungo i corsi d’acqua, come nel caso della carta fabrianese, le cui origini e manifattura sono state riproposte sul palco grazie a un maestro cartaio con la sua pressa.

La prima parte dell’evento si è chiusa con l’esibizione di Nikita Sergeev del ristorante L’Arcade di Porto San Giorgio e subito dopo di Stefano Ciotti del ristorante Nostrano di Pesaro. Nato a Mosca, Nikita è un personaggio sui generis. Energico e diretto, ha presentato la sua trota di Visso e le lenticchie di Castelluccio. Ciotti, anche lui marchigiano di adozione, ammaliato dalla cucina materna ha proposto il fegato, fegati, anice verde di castigliano e salame di fichi. Pausa pranzo, anche se in realtà molti dei piatti realizzati sul palco sono stati assaggiati in sala. L’occasione è stata comunque buona per visitare, nel foyer del teatro, l’area espositori nella quale erano disposte le postazioni di enti e aziende che hanno potuto incontrare il pubblico e far conoscere i propri prodotti e servizi: Electrolux, Acqua Passa S. Pellegrino, Accademia Luigi Bormioli, TTT Tableware, Skalo Horeca, Velenosi Vini, Azienda Agricola F.lli Bucci, Il Pollenza, Tiriboco, DAM (Distributori Automatici Marche), Confcommercio Marche Centrali, Unione Regionale Cuochi Marche, Capità , Orlandi Passion Caffè.

Non sono mancate le degustazioni dei prodotti caseari di Trionfi Honorati dell’azienda Piandelmedico. Il secondo tempo, di quella che potrebbe realmente essere una pièce teatrale sulla cucina, si è aperto con lo chef Errico Recanati del ristorante Andreina di Loreto. Recanati ha una passione enorme per la brace, attraverso la quale elabora gran parte della sua cucina stupendo tutti e facendo appassionare gli scettici. A proposito dei racconti di vita, lo chef Enrico Mazzaroni del Tiglio in Vita ha parlato anche del suo trasferimento forzato da Montemonaco a Porto Recanati dopo il terremoto. Enrico ha portato sul palco la sua anziana zia, Gina, che ha realizzato dal vivo il formaggio attraverso l’uso di un vecchio caldaio. In completo accordo e raccordo con la natura geografica delle Marche, lo chef Aurelio Damiani del Damiani & Rossi di Porto San Giorgio ha raccontato del suo continuo peregrinare tra mare e monti. Il risultato è certificato dal suo piatto di maccheroncini di Campofilone, cicale di mare e cipolla piatta di Pedaso.

La jam session di Moreno Cedroni, della Madonnina del Pescatore a Senigallia, ha mandato letteralmente in estasi il pubblico, in quella che si può sottolineare senza ombra di dubbio come una chiusura di edizione stellare. Meticoloso, preciso, mai scontato e con una maniera di raccontare il suo lavoro, e quello del suo team, sorprendente e allo stesso tempo affascinante, Cedroni è considerato, non a caso, uno degli chef più innovativi della cucina internazionale.
Cala il sipario e si spengono le luci, ma non si attenuano le forti emozioni sprigionate da tutta questa arte culinaria materializzata in un lunedì di ottobre in un vero e proprio teatro. Appuntamento rivolto adesso, dopo la seconda edizione nelle Marche e la prima in Puglia, a Pescara dove si terrà , il 28 gennaio 2019 con la quinta edizione di Meet in Cucina Abruzzo.


























