HOTEL LOCARNO: il brunch a cinque stelle a Roma

Siamo nel cuore della città, a ridosso di Piazza del Popolo. A Roma l’Hotel Locarno è una vera e propria istituzione, con alle spalle quasi cento anni di storia.

Un ambiente elegante e al contempo caloroso e familiare. Una linea fortemente voluta e perseguita dalla proprietaria Caterina Valente, che ha declinato ogni aspetto dellalbergo secondo questa filosofia, dallaccoglienza alla ristorazione, consentendo agli ospiti di poter gustare in ogni momento della giornata le proposte firmate dallo chef Domenico Smargiassi. E nel fine settimana lofferta è ancora più ricca e variegata, e si caratterizza per la sua doppia natura: da una parte una proposta internazionale, dallaltra i classici della tradizione italiana.

“Abbiamo voluto realizzare una carta che potesse accontentare e incuriosire tutto il nostro pubblico, dal romano al turista italiano e quello straniero, presentando al contempo dei comfort food e delle ricette originali e accattivanti”. Nelle parole dello chef Domenico Smargiassi è racchiusa la sintesi del Bloody Brunch dellHotel Locarno, che si sviluppa in un duplice binario, per intercettare i gusti e le esigenze di tutti. La carta si divide così tra unofferta più internazionale, con Eggs Benedict (anche in una versione Deluxe, con tartufo e salsa al parmigiano), Uova alla Fiorentina e al Tegamino, Maritozzo ripieno di Scrambled Eggs con pancetta e funghi, proseguendo poi tra Hamburger (anche vegano), Fish and Chips, Cordon Bleu (preparato seguendo la tradizione francese), e unoriginale rivisitazione del Biryani, con uovo cotto a bassa temperatura, crocchette, salsa yogurt e accompagnato da riso al ragù. Laltra è una proposta che rimanda alla classica domenica italiana, con Carciofo fritto, Pappardelle al ragù “come una volta” (cotto con vino e brodo, e un pezzo di parmigiano), o ancora l’Amatriciana, o l’Agnello panato, per chiudere con l’immancabile Tiramisù. Ad accompagnare questa ricca offerta, i Bloody Mary del bartender Nicholas Pinna. La sua è una selezione da assaporare senza limiti, e che comprende il classico Bloody Mary, il Red snapper (preparato con il gin), e “One Bloody at time”, una terza proposta che varia ogni settimana.

Una delle colonne dellHotel Locarno è la proposta gastronomica, che porta la firma dello chef Domenico Smargiassi. Classe 1977, una vita trascorsa in questo ambito in quanto, come racconta, “sin da bambino questa è stata la mia vocazione. A dieci anni ho avuto la prima friggitrice, e tutti i regali successivi sono stati sempre legati a questo mondo, dai set di coltelli ai libri di cucina: a casa ho una libreria immensa”.

La sua filosofia gastronomica prende le mosse dalla tradizione e da piatti classici per innovarsi nelle tecniche di preparazione e nelle ricette, ottenendo come risultato una linea originale e contemporanea, da gustare all day long. Tra i piatti iconici della sua cucina abbiamo Club Sandwich Masterpiece, unico per la sua insalata di pollo con wasabi e zenzero, adagiata su un letto di basilico e pomodoro e guarnita con senape e tacchino, per chiudere con pancetta e zucchine croccanti; il Chicken ‘n’ Chips, con spezie, senape, barbecue e panko. E ancora negli starters si spazia dallo Yakitori di Manzo con pak choi alla griglia, alle Alici del Cantabrico con pan brioche, stracciatella e battuto di prezzemolo. Si prosegue dunque con le portate principali, dove spicca la personale ricetta dello chef di un classico della romanità, Amatriciana Grand Cru, o Arrabbiata 2.0, e poi Tataki di filetto friulano extra marezzato, Polpo rosticciato con cuore di lattuga e salsa unagi, e Anatra confit con baby verdure e frutti di bosco.

La mixology è firmata da Nicholas Pinna , che negli ha edificato e modellato il bar secondo le sue esperienze (in Italia e all’estero) e il suo estro, mantenendo sempre una linea pulita e semplice, mai banale, realizzando cocktail dai sapori netti e immediati. Passione e dedizione che si riscontra in ogni aspetto, dall’idea di mixology agli ingredienti, con spremute fresche, estratti freschi e pre-batch preparati ogni mattina, per garantire grande qualità e freschezza. La sua carta si suddivide in diverse sezioni, tra signature, drink divenuti iconici, e novità. Si va da “Innocenti evasioni”, la parte italiana, con tre cocktail tipicamente amaricanti per l’aperitivo, come Roma-Bracciano (a base di Campari, Vermouth Carpano antica formula e Rabarbaro Zucca), o 1925 (il drink preferito dalla signora Celli). Si prosegue con Champagne Supernova, tre cocktail a base di bollicine; Martini Remastered, tre drink caldi, buoni, dal sapore deciso; Life’s A Beach, cocktail freschi ed estivi in cui si gioca con i sapori del rum, del mezcal, del pisco, frutta e spezie. E infine Rock ‘n’ Roll Star, con gin, whiskey, vodka e cognac.

Un libro aperto, da vivere e sfogliare, sulle diverse epoche della storia capitolina dellultimo secolo. Un affresco di ospitalità vivo e vibrante nel cuore di Roma. Questo è lHotel Locarno, albergo nato nel 1925, in occasione del Giubileo da una famiglia svizzera (da qui il nome, in ricordo della propria città natale). Il famoso poster locandina diventato logo dellHotel venne realizzato dal famoso illustratore del cinema muto Anselmo Ballester, ed è questo il primo elemento di connessione con il mondo dellarte, un legame che si svilupperà nel tempo e diventerà una componente identitaria della struttura.

Il Locarno diventò il punto di romanticismo di Federico Fellini e Giulietta Masina, ed è solo uno dei grandi nomi che contribuirà a renderlo di ritrovo degli artisti” racconta Caterina Valente, che eredita dalla madre, Maria Teresa Celli, la proprietà e la guida dellalbergo. È lei che, negli anni 60 inizia quellimponente lavoro di ricostruzione e restauro dellHotel Locarno, dallacquisto di una piccola quota immobiliare, acquisendo poi la licenza, e proseguendo poi in questopera di recupero per riportarlo al fascino iniziale degli anni Venti, e farlo diventare un pocasa sua; un aspetto molto amato proprio da quel mondo artistico, che ne ha frequentato (e continua a farlo) gli spazi, apprezzandone lo stile, lunicità, e non ultimo lassenza di vincoli orari sulla cucina (una proposta all day long ante litteram), caratteristica che andrà a costituire uno dei capisaldi dellalbergo.

Very Food Confidential.

 

Nerina Di Nunzio
Nerina Di Nunzio
Insegna all'Università di Tor Vergata nel Master di Secondo Livello "Nutrizione Sostenibile" Comunicazione Biomedica, ha tenuto per anni la cattedra di "Food and Beverage Industry" in inglese all'UNINT, insegna alla Coldiretti per Campagna Amica ed è Specialista di Alta qualificazione all'Università Roma Tre per il "Corso Scienze e Culture Enogastronomiche" nel Dipartimento di Scienze. Ha diretto per tre anni IED Roma (Istituto Europeo di Design) e si occupa di Food Design da 11 anni. E’ un avvocato pentito, esperta di marketing digitale e comunicazione. Ha lavorato in Tim nel CRM e in Poste Italiane alla Direzione Marketing di Banco Posta e per 7 anni è stata Direttore Marketing e Comunicazione di "Gambero Rosso Holding" e del "Master in Giornalismo Eno-Gastronomico" di Stefano Bonilli. Ha fondato l'agenzia di PR e Media Relations “Food Confidential” e ha diretto la scuola di cucina e gli eventi della rivista “La Cucina Italiana” del gruppo Condè Nast a Milano. Autrice e conduttrice TV, Mental Coach e Istruttore di protocolli Mindfulness si occupa di crescita personale. Ha fondato la società di formazione e retreat Mindful Confidential - I segreti della consapevolezza. Ha scritto un libro sui prodotti biologici e ha un figlio che vuole salvare il pianeta dall'inquinamento.

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