Monari Federzoni è protagonista del nuovo appuntamento con la rubrica Food Confidential i segreti del cibo su La7 in onda domenica 16 novembre.
Ogni domenica alle 10:45 all’interno del programma Gustibus, la rubrica Food Confidential i segreti del cibo scritta e condotta da Nerina Di Nunzio racconta prodotti e tradizioni italiane, rivela le buone pratiche e sceglie lo storytelling per descrivere le qualità imprescindibili del Made in Italy.
Segui la diretta social su Twitter con l’hashtag #foodconfidential #monarifederzoni #acetobalsamicodimodena

Ci sono storie che, più di altre, si legano fin dalla nascita alla loro terra di origine ed è per questo che sono irripetibili.
La storia che vi racconto oggi inizia nel 1912 e parla di un primato, quello di Monari Federzoni, la prima azienda in Italia ad ottenere la licenza per la vendita dell’Aceto balsamico. L’Aceto Balsamico di Modena IGP è uno dei condimenti più antichi al mondo, una vera eccellenza del territorio di Modena e Reggio Emilia, prodotta da oltre un secolo con la stessa cura e la stessa passione.
Durante il Medioevo, l’Abate Donizone scrive nella sua Vita Mathildis di una “botticella di aceto balsamico” regalata nel 1046 dal padre di Matilde, Marchese Bonifacio di Canossa, all’imperatore Enrico II.
Il mosto è la materia prima chiave e provengono dai vigneti che circondano l’azienda per oltre cento ettari e le uve sono quelle tipiche di Sorbara, Lancellotta e Salamino che l’azienda cura dalla coltivazione alla pigiatura.
Tra i primati di questa grande realtà italiana ci sono anche i controlli che Monari Federzoni esegue nel proprio laboratorio oltre 12.000 analisi all’anno per tenere costantemente monitorati tutti i parametri di produzione, dalla materia prima al prodotto finito.
Tutti questi passaggi produttivi, scanditi da regole antiche e dall’amore per la tradizione, tutelano la qualità e l’identità di questo prodotto dalle caratteristiche eccezionali e hanno permesso all’azienda modenese di ottenere i più alti riconoscimenti e le massime certificazioni.
Visitare l’acetaia significa scoprire accanto ad attrezzature all’avanguardia per capacità di stoccaggio, botti, tini e barrique fondamentali non solo per la maturazione e l’invecchiamento dell’Aceto balsamico, ma anche per trasferire al prodotto aromi complessi e profumi con strutture uniche. Per almeno tre anni, l’Aceto balsamico riposa in legno nell’unico clima che rende possibile la sua giusta maturazione: quello tipico del territorio in cui lo si lavora con estati calde e umide e inverni freddi e intensi.
Ogni anno da qui partono 12 milioni di bottiglie e finiscono in giro per il mondo a condire non solo insalate ma anche primi piatti, dolci, macedonie. Perché l’Aceto Balsamico di Modena IGP, quello vero, è uno dei condimenti più eclettici che esistano e non c’è chef al mondo che non lo apprezzi e non lo utilizzi. Provare per credere!
Contributi
Saremo lieti di ricevere le vostre segnalazioni su luoghi, personaggi, prodotti, eventi
(inauditi e inattesi) sulle regioni italiane all’indirizzo email: info@foodconfidential.it


























