ZUCCA CONFIDENTIAL: la zucca tra cultura, arte ed enogastronomia

Da quelle di piccole dimensioni a quelle giganti, da quelle tonde a quelle allungate, da quelle arancioni a quelle verdi o addirittura bianche. Di zucche ne è pieno il mondo.

La nostra prima cognizione di zucca risale presumibilmente alla favola di Cenerentola, ma se parlassimo con un giapponese la sua idea sarebbe di un frutto di dimensioni medie con la buccia di colore verde.

In inglese si chiama Kabocha squash, e a livello gustativo è a metà tra la zucca e una patata dolce. Viene anche definita zucca castagna (per via della consistenza della sua polpa una volta cotta), è estremamente versatile e può essere consumata insieme alla buccia: è perfetta per la tempura, arrostita, grattugiata in preparazioni dolci e, ovviamente, anche per le zuppe. Alcune aziende hanno persino iniziato a coltivarla nel nostro Paese grazie al progetto Oishii Nippon Project, che ne rende disponibili i semi e l’ha italianizzata Zuccurì; molti ristoranti gourmet già la utilizzano, come Sushisen, il tempio della cucina giapponese a Roma.

Pensando ancora alla zucca e al Giappone, non può che venire in mente una delle artiste più influenti del nostro tempo: Yayoi Kusama, che ha per le zucche praticamente un’ossessione, e le ripropone nelle sue mostre con il caratteristico pattern dei polka dots, i puntini neri di varie dimensioni su sfondo colorato (quasi sempre giallo). Chi ha avuto modo di fare esperienza delle sue opere si è trovato davanti a zucche giganti (come quella posizionata sul molo di Naoshima per più di 20 anni, o quella in bella mostra a Place Vandome, o ancora la zucca in bronzo Dancing Pumpkin nell’orto botanico di New York) oppure immerso in composizioni di specchi che rimandano le immagini di zucche a pois che si estendono a vista d’occhio (installazione da lei intitolata All the eternal love I have for pumpkins).

Ritornando al mondo dell’enogastronomia, proprio i polka dots in nero su sfondo giallo sono stati scelti dalla storica maison Veuve Cliquot per l’etichetta de La Grande Dame 2012, che sarà disponibile dall’autunno 2021, ma, avendola assaggiata in anteprima, possiamo dire che si rivela un’ottima annata.

Infine, sono tantissimi gli chef stellati che onorano la zucca nella sua stagione, da chi la serve con accostamenti tradizionali, come Andrea Berton (Berton, 1 stella Michelin), che la prepara al forno con scalogno e grana padano, a chi decide di abbinarla con pesce e verdure, come Antonio Zaccardi (Pashà, 1 stella Michelin), che propone radicchio crudo, spezie e gamberi rossi accompagnati da zucca a dadini e in salsa tiepida.

Un alimento, quindi, versatile non solo in cucina, ma fonte di ispirazione per artisti così come per designer; un’evoluzione importante, se si considera che, ai tempi degli antichi Romani, la zucca veniva svuotata e utilizzata come mero contenitore.

 

Very Food Confidential.

 

Vittoria Dell'Anna
Vittoria Dell'Anna
Ho studiato Lobbying e Comunicazione internazionale, poi per una serie di tempismi perfetti ho scoperto a Bangkok la mia vocazione per l'enogastronomia. Ho lavorato a lungo in Asia con chef stellati provenienti da tutto il mondo e brand del calibro di San Pellegrino per creare indimenticabili avventure culinarie e continuo a farlo oggi da questa parte del mondo. Scrivo per diversi blog e guide nazionali, viaggio spesso, mangio sempre e mi piace recensire i bar dei benzinai della mia bella Puglia.

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