CARBONARA & CHAMPAGNE da Armando al Pantheon

Presso il ristorante tre gamberi di Roma ARMANDO AL PANTHEON, va in scena il paradosso: CARBONARA & CHAMPAGNE. Si può fare? 

Un esperimento enogastronomico che avranno la fortuna di vivere i 12 clienti che hanno prenotato per tempo questa degustazione un po’ fuori dall’ordinario, per molti versi provocatoria, prevista per lunedì 25 febbraio 2019 alle ore 21.

La bevanda per eccellenza dei ricchi può essere combinata con un piatto povero della tradizione come la carbonara? I promotori dell’iniziativa hanno così risposto al quesito.  Iniziamo da Fabiana Gargioli sommelier e responsabile di sala di Armando Al Pantheon:

“Sicuramente lo Champagne è una bevanda nobile anche solo per il lungo processo di lavorazione che implica, tuttavia esistono Champagne anche ad un prezzo accessibile. In generale una delle nozioni base per la formazione di un sommelier si poggia sulla regola che i cibi grassi vanno accompagnati a vini aciduli e, se ci si pensa bene, lo Champagne con le sue bollicine rientra in questa casistica. Motivo per il quale si sposa perfettamente con una Carbonara, dove sono protagonisti ingredienti molto grassi come l’uovo, il guanciale e il pecorino. Quindi  è un abbinamento che ci sta e che suggerisco volentieri ai miei clienti, sia che amino le bollicine e siano clienti abbienti, che a quelli in generale che chiedono un consiglio. Di solito, anche a chi non ama le bollicine con la carbonara, consiglio comunque un vino bianco. Lo Champagne, è vero, è caro, ma esistono anche cantine che producono Champagne base a costi competitivi con bottiglie, per esempio, di rosso di Barolo: stiamo parlando di cifre che si aggirano intorno ai 45,00 Euro. Sicuramente non è una bevanda per tutti, però con la Carbonara è il top”.

Concorda pienamente Daniel Vito Romano di Champagne Tarlant, che dice:

“Per quel che riguarda la mia idea su Carbonara e Champagne, penso che sia un binomio incredibilmente efficace, un accordo ricchissimo di significati e sfumature. Innanzitutto, dal punto di vista gustativo è come se l’una fosse nata per andare con l’altro. La piacevolissima untuosità della carbonara viene resa eterea dalle bollicine fini e dalla freschezza dello champagne, le due strutture si compensano, entrambi hanno sapori e identità forti che non sono in contrasto ma si completano. Poi ci sono diversi sottotesti. E’ la perfetta simbiosi tra un simbolo della cucina italiana ed il re dei vini francesi. Tra un elemento che viene dalla cultura popolare ed il vino della celebrazione per antonomasia. Inoltre, l’abbinamento con lo Champagne, fa capire ai francesi che la cucina italiana può tranquillamente abbinarsi ai vini d’oltralpe, e agli italiani che il nobile Champagne è un prodotto della terra e come tale può far parte della quotidianità senza perdere il suo linguaggio. E poi, magari, abbinando la carbonara con lo Champagne, spero di convincere i cugini che in questa armonia perfetta la crème fraîche è una nota molto stonata. Ci lavoriamo con l’Associazione Italiani a Reims. E’ un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo”.

Claudio Gargioli, “Blecchescieffe” (per via della sua divisa nera è stato così ribattezzato in un neologismo che coniuga romanesco e inglese) di Armando al Pantheon, vede questa proposta così:

“Champagne e Carbonara quale senso può avere, mi chiedi. Diciamo che, senza dubbio, è un paradosso. La Carbonara è un piatto che nasce non si sa quando, non si sa come. Adesso va di moda che sia collocabile all’arrivo degli americani nel dopoguerra.  Io sono certo che, anche se con altri nomi, sia una ricetta nata molto prima. La Carbonara è un piatto per poveri ed è un primo e un secondo piatto insieme.  Lo Champagne è una bevanda da ricchi e indubbiamente non esiste una bevanda più costosa. Il nesso a mio avviso può essere questo: quando un piatto per poveri è buono, è fatto bene, è amato, diventa un piatto da ricchi, e in questo modo fa si che anche i ricchi vogliano gioire di un sapore popolare come quello della Carbonara, piatto tradizionale per antonomasia e quindi piatto della plebe. Non so quanto può essere giusto l’abbinamento, anche perché di solito si è abituati a bere lo Champagne con le ostriche e altri piatti ricchi. Il paradosso in questo caso è d’obbligo. Siamo persi completamente nel paradosso”.

A questo punto il commento finale lo lasciamo agli avventori che potranno godere di questo “paradossale menu”:  antipasto bruschetta con guanciale e Zero Brut Nature;  a seguire Panino con la coratella di abbacchio e carciofi e Rose Zero Brut Nature; primo piatto di sua maestà la Carbonara e degustazione di Là Vigne d’Anta 2002, per concludere nel più dolce e tradizionale dei modi con uno dei must di Armando al Pantheon: la Torta Antica Roma in abbinamento al vino Ratafià.

Non ci resta che augurare a tutti “Buon Appetito!”

Chiara Maria Gargioli
Chiara Maria Gargiolihttp://www.tacco12cm.it/
Un sogno? Diventare scrittrice. Intanto leggo i libri degli altri, scrivo, degusto, tifo As Roma e compro scarpe. Giornalista professionista, blogger e speaker radiofonica, laurea in Lettere e un corso di sceneggiatura in Rai. Approdo a La7 e ci rimango 8 anni, prima a Omnibus e poi a L’Infedele. Scrivo su Il Romanista e faccio l’inviata per ReteSport. Lavoro a SlashRadio Web, la radio ufficiale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti. Curo il mio blog Tacco12cm e il mio gatto Elvis.

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