Si riparte! Siamo nuovamente in Sud America, a Cartagena de Indias in Colombia.
Patria di una notevole quantità di distillati e anche (strano vero?) del Colombian Aged Gin di cui vi parliamo oggi.
Territorio e tradizione. Molto spesso qui raccontiamo storie di territorio, tradizione e cultura legate al luogo dove il Gin viene prodotto e distillato. Questa volta non ci sono misteriose botaniche o particolarissime infusioni, questa volta siamo nel concreto. Questo volta parliamo di Rum. Questo Gin dalle botaniche quasi tradizionali, ha infatti una particolarità impossibile da replicare per qualsiasi altro gin di questo tipo: è invecchiato in botti che precedentemente hanno contenuto Rum Dictador.
Per la produzione si parte dall’alcol di canna da zucchero, con una successiva e attenta distillazione in quattro parti con un’elevata gradazione del 96%. Durante la quinta distillazione le botaniche vengono finalmente fatte macerare e distillate separatamente prima di essere mischiate.
Se ancora non siete rimasti a bocca aperta, aggiungeteci altre 35 settimane ad invecchiare in barili di recupero precedentemente utilizzati per Dictador Rum, per poi essere filtrato e imbottigliato.
Bianco o Nero. Come molti di voi sapranno, trovate il Colombian in due versioni: Ortodoxy (bianco) e Treasure (nero). Che differenza c’è? quale scegliere? perché due versioni? Quante domande… andiamo per ordine.
Ortodoxy: Partiamo dal raccontare della sua estrema profumazione, le bacche di Ginepro si sentono in maniera preponderante e acuta. Piacevole? si molto, ben bilanciato e trasparente, sia come colore che come sapore. Piccolo difetto (forse voluto) l’invecchiamento crediamo abbia fatto poco la differenza in questa versione, forse volutamente più friendly e morbido.
Treasure: Appena stappato, veniamo abbastanza colpiti da un intenso aroma di limone mandarino – frutto che sempre più spesso stiamo incontrando in vari distillati (in Brasile: limão-rosa, limão-china e limão-vinagre; in Bangla-Desh: rangpur; in India: sharbati; in Cina: canton-lime; in Giappone: hime-lime, negli USA: mandarin-lime). Siamo nell’agrumeto quindi, che rimane vivo e forte anche al palato. Successivamente riusciamo a percepire della menta e quel leggero retrogusto di pepe, il tutto abbastanza ben equilibrato. Il colore ambrato e quel punto di finale da vero Gin glielo diano proprio quelle trentacinque settimana passate ad invecchiare in botte.
Entrambi fanno quarantatré gradi, ma rimangono sempre piacevoli al palato in purezza, uno più morbido, l’altro più secco (a voi la scelta). Personalmente adoro il Treasure, per via di quell’idea romantica e moderna di miscelare i sapori e gli aromi delle botti di rum.
Comunicazione e grafica. La Destilerìa Dictador è stata fondata all’inizio del ‘900 dalla famiglia Parra, che ancora oggi è al timone dell’azienda. Un’azienda che a livello di comunicazione ha sempre avuto un’idea molto netta, pulita ed essenziale della loro immagine. In queste due bottiglie non sono presenti etichette adesive o stampate, ma le grafiche sono stampate (credo in serigrafia) direttamente sulla bottiglia, che per forma – schiacciata e quasi piatta – si presta particolarmente. Non abbiamo trovato tracce dell’agenzia (forse interna) che le ha realizzate. Personalmente trovo anche molto sensato declinare i due gusti in bianco e nero. Netti e precisi. Un buon lavoro per la crescita del brand.
Very Gin Confidential. Very Food Confidential.





























