I vini della TENUTA DELLO SCOMPIGLIO

Nella campagna lucchese, dove le colline sembrano sospese tra natura e arte, la Tenuta dello Scompiglio si racconta attraverso la sua terra.

Fondata da Cecilia Bertoni, questa realtà agricola multifunzionale non si limita alla coltivazione e alla produzione vitivinicola: è un progetto culturale e ambientale che intreccia agricoltura biologica, arte contemporanea e sostenibilità. La stessa visione che anima le residenze artistiche e le produzioni teatrali della Tenuta si riflette nel lavoro in vigna, dove la sperimentazione dialoga con la tradizione. I vini dello Scompiglio nascono da una viticoltura rispettosa della biodiversità e si fanno interpreti fedeli dei microclimi che modellano le colline attorno a Vorno. Sono rossi toscani IGT capaci di raccontare un luogo vivo, mutevole e profondamente radicato nella sua storia.

Tra sperimentazione e radici: i vini della Tenuta dello Scompiglio

La storia dei vini della Lavandaia nasce da una ricerca precisa: rispettare il territorio, ma con lo sguardo rivolto all’innovazione. È il caso di Lavandaia Nuova, un Sangiovese in purezza, nato nel 2018 quasi come un esperimento, ma che ha saputo conquistare spazio e continuità. La particolarità sta nella vinificazione in rosa, con una breve macerazione a freddo di 48 ore, che gli conferisce un colore rubino chiaro, brillante, e una beva immediata, fresca, agile. È secco, ma morbido, con una delicata fragranza di frutti rossi e violetta. “Brilla al sole”, raccontano in cantina, “e va dritto al frutto”: un vino che non ha bisogno di invecchiare per mostrarsi nella sua forma migliore.

Se Lavandaia Nuova è il vino dell’intuizione, Giuliva è quello della semplicità quotidiana. Un blend di Colorino e Canaiolo affinato 20 mesi in barrique, nasce per essere un rosso da tavola, da pasto. Il suo colore è il porpora. L’equilibrio tra legno e frutto è ben misurato, con una bocca sempre pulita. Non si impone, ma accompagna. È “Toscana allo stato puro”, pensato per chi ama un rosso sincero che accompagni i piatti senza imporsi.

Con Pura si entra in un territorio meno consueto, è un Syrah: qui il protagonista è Syrah, un vitigno internazionale che ha trovato in questa zona una nuova espressione. Il colore è scuro, con riflessi violacei quasi inchiostrati. Al naso si percepiscono ribes, frutti di bosco, accenni legnosi e un finale speziato, con una nota di pepe nero che firma il sorso. Dopo 22 mesi in barrique, sorprende per la sua eleganza e per l’equilibrio alcolico – solo 13 gradi – nonostante la robustezza che normalmente ci si aspetta da questa varietà. È un vino da abbinare a primi piatti saporiti con un bel sugo, formaggi stagionati o un buon filetto.

Il carattere più “classico” si ritrova in Poetica –etichetta arancione –, un blend che richiama la struttura del Chianti classico, con il Sangiovese che qui domina al 70%, affiancato da Canaiolo e Colorino (13,5 gradi). È un rosso profondo, dai riflessi leggermente aranciati, affinato anch’esso in barrique per 20 mesi. La sua forza sta nel saper bilanciare la ricchezza delle spezie – tra cui un equilibrato cenno di vaniglia – con la freschezza del frutto. È un vino che “stimola la forchetta successiva” grazie alla sua acidità che si accompagna bene con i succhi della carne, è infatti ideale con piatti della tradizione toscana, come le Linguine alla salsiccia della Tenuta o carni succose.

Infine, c’è il Lavandaia Madre (14 gradi), il vino più emblematico, il “capo rione” di Tenuta dello Scompiglio. Nasce da una vigna storica, piantata nel 1956 poi riscoperta e ripulita dai rovi. Le uve sono strutturalmente le stesse del Poetica – Sangiovese, Canaiolo, Colorino –, per Lavandaia Madre però le vigne crescono tutte mescolate insieme, come si faceva una volta, ed è presente persino un 1% di bianco Trebbiano. È il vino della memoria e della sostanza, affinato 20 mesi in barrique e arricchito da una complessità aromatica profonda: note di viola, giglio, aloe, cioccolato, caramello al caffè e sentori di torrefazione. “È più austero del Poetica (più netto) che è fatto con le uve delle vigne clone, Madre è un vino da meditazione, invernale da caminetto”. Un vino sfaccettato che racconta la storia del luogo, della terra e di chi ha creduto nella sua rinascita.

  • LAVANDAIA, POETICA

Sangiovese, Canaiolo, Colorino

€ 20,00

  • LAVANDAIA, GIULIVA

Canaiolo, Colorino

€ 22,00

  • LAVANDAIA, NUOVA

Sangiovese

€ 22,00

  • LAVANDAIA, PURA

Syrah

€ 22,00

  • LAVANDAIA, ALTA disponibile dal 10/2

Syrah

€ 28,00

  • LAVANDAIA, MADRE

Sangiovese, Canaiolo, Colorino

€ 28,00

  • Vini al bicchiere, Lavandaia

€ 5,00

 

Very Wine Confidential. Very Food Confidential.

 

Giorgia Basili
Giorgia Basili
Storica dell'arte e scrittrice. Collaboro da molti anni con riviste di settore come Artribune, XIBT Contemporary, Insideart ed Espoarte, prediligendo l'arte contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature e derive mediali. Mi sono occupata della pagina d’arte del cartaceo di TPI - The Post Internazionale. Le mie collaborazioni come freelance includono: Exibart, ArtsLife, Sole24 Ore Cultura e Avvenire. Sto approfondendo le relazioni tra mondo dell’arte ed enogastronomia, avvicinandomi anche al settore Travel con focus artistico-culturale, mettendo in luce in particolare le contaminazioni tra architettura, design e arte visiva. Scrivo di enogastronomia per blog e magazine come Scatti di Gusto, Puntarella Rossa, ManInTown.

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