The Hoxton Rome, aperto nel 2021 nel quartiere Parioli, è parte di una collezione internazionale di open house hotels che condividono una filosofia precisa: radicarsi nel contesto urbano e culturale in cui sorgono.
Ogni Hoxton riflette il quartiere che lo ospita, sia nell’estetica che nei servizi, a partire dagli spazi comuni, pensati per accogliere non solo chi vi soggiorna ma anche chi abita la città . Da Shoreditch, Londra (apertura nel 2006), a Holborn, Parigi, Amsterdam, Williamsburg…fino alle recenti aperture di Firenze ed Edimburgo, la rete Hoxton si è espansa mantenendo un forte legame con la comunità locale in ogni sede. Il ristorante interno è spesso parte centrale di questa relazione, e a Roma questa responsabilità è affidata a Elio.
Con l’arrivo dello chef Manuel Mistrangelo e del suo Elio, che prende il posto del ristorante californiano Beverly, l’hotel intraprende un percorso di definizione più in linea con la città . Classe 1988, romano, Mistrangelo porta avanti una cucina che non si rifà alla tradizione in modo didascalico, in cui l’uso della materia prima è consapevole e la stagionalità viene rispettata.
A partire dal 2025, questo approccio si è aperto a nuove contaminazioni attraverso Elio+1, un progetto che prevede la collaborazione stagionale con quattro cucine ospiti della scena romana. Ogni collaborazione si apre con una cena condivisa, da cui nasce un menù a sei mani disponibile per tutta la stagione.
La prima di queste è avvenuta a fine inverno (26 febbraio) con Barred dei fratelli Tiziano e Mirko Palucci, realtà riconosciuta per il suo linguaggio gastronomico diretto e coraggioso. Tra i piatti lanciati ricordiamo Hash Brown, Brie, Funghi e Tartufo e Carciofi, arachidi salate e latte di cocco.
Il 17 aprile è stata la volta degli chef Alessandro Miocchi e Giuseppe Lo Iudice di Retrobottega (il cui motto è Food is the Drug). I radiatori con aglio nero e cedro è stato un piatto molto apprezzato. Cosa avranno poi pensato i clienti dell’hotel della Milanese di iceberg, salsa brusca e midollo?
Il 19 giugno è andato in corsa il menu pensato invece dai Fooders, Francesca Barreca e Marco Baccanelli di Mazzo, ristorante nel quartiere San Lorenzo noto per la capacità di unire cucina, design e cultura urbana. Il loro contributo si inserisce nel paesaggio gastronomico di Elio con piatti che non temono il contrasto e puntano a risvegliare la percezione. Si parte con una battuta di carne piemontese, che evoca nel piatto sentori che ricordano una panzanella grazie all’intensità del pomodoro e del basilico. Come primo viene proposto uno spaghetto aglio, olio e baccalà con panatura alle erbe aromatiche.
Gli altri piatti estivi pensati per questa nuova fase del progetto sono un cordon bleu ripieno di mortadella e toma, impanato alle nocciole e servito con friggitelli agrodolci e maionese alla paprika affumicata e una macedonia di frutta e verdura dal tono vegetale e acido, in cui il sedano dialoga bene con lo sciroppo d’acero e il limone. Come dessert viene scelta la mousse al cioccolato, ricotta, visciole e olio evo che unisce la libidine del cioccolato con un dolce amato dai romani: la crostata ricotta e visciole. Che dire, non rimane nel piatto!
Il contesto è quello di un hotel internazionale, frequentato da viaggiatori abituati a cucine diverse, ma anche da romani curiosi, in cerca di un’offerta gastronomica pensata con attenzione.
Nel suo insieme, Elio+1 non è un format rigido ma un dispositivo aperto, che permette allo chef di casa di sperimentare e mettersi costantemente in discussione. Il risultato non è una vetrina di stili, ma un confronto che si rinnova a ogni stagione e in cui Roma — con i suoi ingredienti, le sue influenze e la sua energia — resta sempre al centro.
Rimane una domanda: Cosa dobbiamo aspettarci per il prossimo menu autunnale?
Very Food Confidential.




























