Si è conclusa la quinta edizione dell’ormai consolidato format di Massimo Di Cintio. L’ABRUZZO è una terra sorprendente, non che le altre regioni siano da meno, ma questa “porzione” d’Italia è veramente pregna di piacevoli meraviglie. Mi riferisco ai luoghi, dalla neve al mare in meno che non si dica; al clima, caldo/freddo in modo repentino; alla cucina, prima ancora però ai prodotti, della terra come del mare.
La quinta edizione di MEET IN CUCINA si è chiusa con un tripudio di applausi, per la professionalità dei dieci chef che si sono esibiti nei cooking show; per la bontà dei piatti che hanno fatto assaggiare alla folta platea, circa settecento i partecipanti; per l’originale idea che contraddistingue questo evento da qualsiasi altro.
Un piatto dello chef Franco Franciosi, MEET IN CUCINA Abruzzo 2019
Lunedì 28 gennaio Massimo Di Cintio ha aperto le danze, è lui l’ideatore e l’organizzatore di questo format che, oltre a quella abruzzese, vede anche l’edizione pugliese e quella marchigiana, con dei work in progress che riguardano altre destinazioni. Di Cintio è uomo di pubbliche relazioni, ma anche di cucina e questo aiuta non poco la tessitura di una trama che, inevitabilmente, è sempre complicata quando si tratta di produrre eventi che in un modo ben preciso debbano essere forieri di certezze e attrattori di novità.
C’è poco da cullarsi sugli allori, in questo momento specifico, quando si tratta di kermesse legate alla cucina, bisogna essere chirurgici nel pensare, dosare, mescolare e poi cuocere gli ingredienti. Metafore congrue a parte, se c’è un vera e propria conferma alla fine di questa edizione, è che la tradizione culinaria è viva e vegeta e lotta insieme a noi, sottolineata anche e soprattutto da un fil rouge che ha legato tutti i piatti realizzati dai cuochi saliti sul palco.
La mattinata nel padiglione della Camera di Commercio di Chieti, ha visto cucinare prima lo chef Mattia Spadone del ristorante La Bandiera di Civitella Casanova, seguito da Franco Franciosi e Francesco D’Alessandro di Mammaròssa ad Avezzano.
Niko Romito insieme ai suoi ‘Niko Boys’ e Nerina Di Nunzio, MEET IN CUCINA Abruzzo 2019
Il tristellato Niko Romito del ristorante Reale Casadonna di Catel di Sangro, ha fatto salire sul palco con lui una decina di suoi ex allievi dell’accademia di cucina, che hanno deciso di non lasciare la regione, ma anzi, di arricchire l’offerta culinaria aprendo dei ristoranti. Un momento molto inteso e carico di significati: l’amore per il lavoro, ma soprattutto per la propria terra. Giovani che hanno investito in location suggestive e che hanno come mission quella di far stare bene le persone che vi entrano. Complice di questa “jam session” la nostra Nerina Di Nunzio.
Sabatino Lattanzi e Frederick Lasso di Zunica 1880 a Civitella del Tronto, hanno raccolto il testimone dai ‘Romito boys’ e lo hanno passato a William Zonfa della Magione Papale dell’Aquila. Dopo di lui lo chef dell’Ambasciata italiana a Londra, il teramano Danilo Cortellini.
Lo chef Danilo Cortellini, MEET IN CUCINA Abruzzo 2019
Mauro Uliassi del ristorante Uliassi di Senigallia, è stato poi l’ospite “fuori regione”. Lo chef marchigiano, da poco insignito della terza stella Michelin, ha presentato alcuni suoi piatti, non prima di aver parlato del forte legame tra la sua regione e l’Abruzzo.
Ida Di Biagio della Cioccolateria Novecento di Pescara, Vito Pastore dell’Antico Torchio di Loreto Aprutino e Davide Pezzuto del D.One di Montepagano, hanno chiuso il programma.
Durante la giornata è salito sul palco anche il Presidente Nazionale dei cuochi italiani, Rocco Pozzulo, che ha ricordato l’importanza di Meet in Cucina, evento patrocinato dalla sua federazione, e ha rilanciato i prossimi appuntamenti che sono i Campionati di cucina italiana di Rimini e il Congresso Nazionale a Catania.
Tra i piatti preparati dagli chef durante i cooking show è prevalso un vero e proprio attaccamento non solo campanilistico alla propria terra, ma una scelta, chiara e diretta, ad “usarla” nel senso più pieno del termine.
Un piatto dello chef Mauro Uliassi, MEET IN CUCINA Abruzzo 2019
Diversi sono stati quelli tra loro che hanno parlato del rapporto culinario con mamme e nonne, dal quale l’ordine definito era ed è imparare la tradizione. Tradizione non solo fatta di dettagli e passaggi, ma soprattutto di scelta e spesso di produzione propria di prodotti.
Insomma le parole chiave sono state: tramandare e sviluppare, conservare e innovare. Moltissime proposte che hanno mantenuto fede ad un insegnamento, anzi forse ad un patrimonio. Un patrimonio senza prezzo. D’altronde se Meet in Cucina funziona, è proprio perché, più di ogni altro evento, sceglie di chiamare in causa il passato culinario e di proiettarlo nel mondo, senza confini.