Lunedì 6 aprile 2020 si celebrerà il Carbonara Day, la giornata promossa dalle associazioni di categoria per rendere omaggio ad una delle ricette più popolari e replicate di sempre. Ecco a voi il CARBONARADAY-CODE: scopri come partecipare alla festa!
Dal balcone, dal divano o dalla cucina di casa, il 6 aprile condividi sui social la tua #CarbonaraHomeMade (utilizzando questo hashtag). E se vuoi rendere ancora più mediterranea la tua Carbonara, aggiungi pure ortaggi, pesce…o quello che ti avanza in frigorifero! Libera la fantasia, ti aspettiamo in diretta social!
Il 6 aprile 2020, a partire dalle 10:00 CET dagli account Twitter di WeLovePasta e UnionFood (in italiano) // IPO(internazionale) e dall’account Instagram di We Love Pasta verrà lanciata l’iniziativa #CarbonaraHomeMade per celebrare sui social la quarta edizione del #CarbonaraDay.
Dalle 12:00 CET chef e appassionati sono invitati a condividere live sui social dalle loro “cucine di casa” le migliori ricette di Carbonara. Tradizionale o rivisitata, la condivisione sui social è all’insegna della responsabilità – in un periodo in cui ci viene chiesto di fare la nostra parte – senza rinunciare al piacere di riunirci, anche se virtualmente, e celebrare la passione per la Carbonara, nel giorno della sua festa.
FASE TEASER – DAL 1 AL 5 APRILE
Collegati alla pagina evento (WeLovaPasta #CarbonaraDay) clicca su “partecipa”, invita i tuoi amici a fare altrettanto e condividi l’evento sulla tua pagina Facebook…più siamo meglio è! Su Twitter e Instagram condividi uno o più post/stories dedicati all’evento; se vuoi puoi taggare i tuo follower appassionati di pasta!
ALL-IN! COSA ACCADRÀ IL GIORNO 6 APRILE
A partire dalle 10:00 usa gli hashtag #CarbonaraHomeMade #CarbonaraDay e dì la tua su una delle ricette italiane di pasta più amate, famose e dibattute e/o rispondi alle domande che saranno pubblicate su Twitter e Instagram da WeLovePasta, la pagina ufficiale dell’evento.
Alle 12:00 si passa ai fornelli! Prepara la tua migliore Carbonara in diretta sui social (scegli il canale che preferisci TW / IG / FB) e invita i tuoi amici a fare altrettanto. NON DIMENTICARE di usare l’hashtag #CarbonaraHomeMade
Tagga i canali social di WE LOVE PASTA (FB/TW/IG). Se farai delle stories su Instagram a tema Carbonara (foto, video o una diretta) non dimenticare di taggare il profilo IG di We Love Pasta così potremo metterla in evidenza fra le nostre ricette preferite!
IL DIBATTITO VERTERÀ SU 4 PUNTI:
- Carbonara: può essere inserita nella Dieta Mediterranea? È aperto il dibattito
- Carbonara: la ricetta della tradizione prevede l’utilizzo di ingredienti mediterranei come guanciale, pecorino e uova. E se provassimo a farla con altri ingredienti?
- Come utilizzare gli alimenti che abbiamo in casa per realizzare una perfetta carbonara? Idee e suggerimenti
- I consigli degli chef/appassionati per realizzare una perfetta carbonara homemade
BUON DIVERTIMENTO, AMICI! SE VOLETE CONOSCERE L’EVOLUZIONE DI QUESTA RICETTA, VI RACCONTIAMO IL VIAGGIO (INTERCONTINENTALE) CHE QUESTO PIATTO HA DOVUTO AFFRONTARE PER APPRODARE, IMPECCABILE, SULLE NOSTRE TAVOLE.
Tanto amata è la ricetta quanto odiate sono tutte le sue varianti – Negli svariati articoli sull’origine del piatto, si va da elaborati più verosimili e minuziosi, ad altri più coincisi e fantasiosi, ma la peculiarità che li accomuna tutti è l’efferatezza con cui si ribadisce, a gran voce, che la ricetta della Carbonara è al 100% italiana.
La sua prima comparsa risale al secolo scorso ne “Il cuoco galante” del napoletano Vincenzo Corrado, stampato nel 1773, seguito a ruota dalla “Cucina teorica-pratica” del conterraneo Ippolito Cavalcanti. In entrambi i casi però il ruolo dell’uovo è marginale: serve solo come addensante in alcune ricette tipiche della cucina partenopea, come le polpette o i timballi di pasta.
Saranno i Maccheroni con cacio e uova descritti da Francesco Palma ne “Il principe dei cuochi” del 1881 a riunire formaggio, uova e sugna in un unico piatto di maccheroni.
Una delle teorie più accreditate sull’origine della carbonara (e anche quella che colpisce dritto al cuore i patrioti) la colloca alla fine della Seconda guerra mondiale. Il racconto più avvalorato è quello di Renato Gualandi, un giovane cuoco bolognese che fu ingaggiato il 22 settembre 1944 per preparare un pranzo in occasione dell’incontro tra l’Ottava Armata inglese e la Quinta Armata americana nella Riccione appena liberata.
Per non rischiare, il giovane chef si ispira alla american breakfast e decide di arruolare gli alimenti più cari ai palati a stelle e strisce: un bacon profumatissimo, una gustosissima crema di latte e polvere di rosso d’uovo. Per concludere in bellezza, una spolverata di pepe nero sulla pasta cotta a regola d’arte e amalgamata con sapienza. Ufficiali e soldati rimasero estasiati. Gualandi divenne cuoco delle truppe alleate a Roma (settembre ’44 – aprile ’45) e in questo periodo la fama della carbonara crebbe notevolmente in tutta nella Capitale. I puristi della tradizione romana non cederebbero mai un merito di tale portata al popolo emiliano, anche se, la loro ostinazione, non rende gli eventi meno credibili o plausibili.
Nel film “Cameriera bella presenza offresi” del 1951, Elsa Merlini interpreta il ruolo della cameriera Maria a cui il datore di lavoro domanda:“Scusi un momento, senta un po’, ma lei sa fare gli spaghetti alla carbonara?”. La risposta negativa, seppur fittizia, dimostra che la ricetta non era poi tanto nota a quel tempo.
Un’altra citazione appare nel libro “Lunga vita di Trilussa” di Mario dell’Arco: “È difficile che il nostro poeta muova all’assalto degli spaghetti ‘alla carbonara’ o ‘alla carettiera’…”.
La prima ricetta viene pubblicata nel 1952 negli Stati Uniti in una guida dei ristoranti di un distretto di Chicago dal titolo “An extraordinary guide to what’s cooking on Chicago’s Near North Side” di Patricia Bronté. Nella recensione del ristorante “Armando’s” l’autrice ne riporta una ricetta piuttosto precisa e non ci si può sbagliare: è proprio la carbonara che tutti conosciamo. La comparsa della prima ricetta italiana (ancora lontana dalla odierna versione) è invece datata agosto 1954 e appare sulla rivista La cucina italiana; gli ingredienti sono: spaghetti, uovo, pancetta, (tappatevi le orecchie) aglio e gruviera!
La consacrazione definitiva a livello nazionale avviene nel 1960, quando Luigi Carnacina la inserisce nel suo ricettario “La grande cucina” . Si sente parlare per la prima volta del guanciale di maiale in sostituzione della pancetta, e della panna, che sarà un must fino alla fine degli anni ’80, grazie alla versione “pannosa” messa a punto da Gualtiero Marchesi del 1989, che ne consiglia un quarto di litro su 400 g di spaghetti.
Nelle versioni che precedono quella che tutti conosciamo, altri ingredienti hanno trovato il proprio spazio oltre alla panna, e sono: vino, aglio, cipolla, prezzemolo, peperone, pepe e peperoncino, dimostrando un’estrema variabilità della composizione. Saranno gli anni ’90 a porre fine a questa barbarie e a consentire la lenta affermazione dei tre moschettieri: uovo (con una netta prevalenza del tuorlo), pecorino e guanciale, con l’aggiunta più o meno abbondante del pepe macinato al momento.
La vera carbonara nasce quindi da una commistione di elementi e di culture, ma anche da una grande abilità culinaria, tutta italiana. Se l’origine della ricetta non porta il marchio tricolore, di sicuro la sua rielaborazione è frutto dell’ingegno di un popolo che ha, da sempre, una marcia in più nell’improvvisazione dei capolavori del gusto. E questo piatto ne è la riprova!
Very Food Confidential!