GIN CONFIDENTIAL: le ricette dei bartender per il GIN TONIC DAY 2021

Potevamo non festeggiare il giorno dei giorni? Il 9 aprile, universalmente riconosciuto come il Gin Tonic Day!

Un drink che deve la sua nascita alla fusione delle due invenzioni che ci hanno letteralmente cambiato la vita: Il Gin e la Tonica.

Ma a cosa (e a chi) si deve l’invenzione del Gin Tonic? Per capirlo dobbiamo fare il solito passo indietro, fino al lontanissimo 1700 (millesettecento) quando un medico scozzese, George Cleghorn, scoprì che il chinino (un alcaloide naturale originariamente ricavato dalla corteccia della pianta andina Cinchona già conosciuta e adoperata come medicamento dagli spagnoli nel XVII secolo) era in grado di prevenire la malaria. I marinai dell’epoca che erano afflitti dalla malaria, cominciarono ad usare il chinino (decisamente molto amaro) insieme al gin, l’acqua, il lime e lo zucchero. Il gioco sembra fatto, ma bisogno aspettare ancora qualche anno (1783), quando il signor Schweppe (vi dice qualcosa il nome?) inventa la soda (futura acqua tonica) – venduta, ovviamente, prima come rimedio medicamentoso e poi come bevanda. La storia ci dice quindi che il nostro amato Gin Tonic, tra malattie e invenzione, viene miscelato da più di duecento anni. Inutile aggiungere che come tutte le belle storie e leggende ha varie sfaccettature che riguardano le colonie Olandesi, le Americhe e molto altro, ma quello che dovete assolutamente sapere adesso lo sapete, il resto è leggenda.

Ma come possiamo rendere omaggio a questo incredibile e amatissimo drink? Ovviamente mettendolo in un bicchiere e per farlo nel migliore dei modi abbiamo fatto un giro tra vari amici bartender e chiesto qual è (secondo loro) il perfect Gin Tonic. Abbiamo usato tutti i mezzi necessari per contattarli, non abbiamo badato a spese, da Messenger a Instagram, passando anche per Whatsapp: ed ecco i Gin Tonic che assolutamente dovete prepararvi in questo giorno di Festa.

– Marco Russo (1930) –

Marco Russo e Flavio Angiolillo hanno aperto diverso tempo fa il 1930, uno speakeasy per molto tempo ‘sconosciuto’ (si può usare questo termine?) che oggi é al 44esimo posto della The World’s 50 Best Bars. Con loro c’è il Bar Manager Benjamin Cavagna (miglior Bartender Under 30 per BarAwards). Potremmo star qui ore a parlare con Marco di come e cosa si intende per Mixology e Drink, ma tradiremmo la nostra profonda missione… festeggiare il Gin and Tonic Day e quindi…

IL GIN TONIC DEL 1930

  • 45 ml Giass Navy Gin
  • Three Cent Tonic Water
  • Stick di ghiaccio pieno
  • Zest di limone


– Alessandro Simeone (AcquaRoof Terrazza Molinari) –

Alessandro Simeone, romano classe 1989, cresciuto professionalmente in varie città europee e alle Isole Canarie, al bancone dello Shisha, cocktail bar tra i più rinomati delle isole. Tornato a Roma, ha affrontato un lungo periodo di formazione e approfondimento presso la Mixology Academy e, dopo aver lavorato in diversi locali della Capitale, al Coho Loft Roma e al Woods come bar manager, è tornato a impugnare lo shaker dell’Acquaroof, a margine di tre anni da bar manager della struttura e del ristorante Acquolina.

BOTANIST TONIC

Freddare un tumbler alto con un chunk, eliminare l’acqua prodotta in eccesso e aggiungere:

  • 45 ml di The Botanist 22
  • Tonica Cortese
  • Test di limone
  • Oli essenziali di Limone
  • Una foglia di salvia (come garnish)

– Matteo Zed (The Court) –

Matteo Zed è sicuramente uno dei grandi nomi della mixology romana (e non solo). Partito dagli anni’90, ha girato il mondo e conosciuto (e appreso) tutti gli aspetti di questo lavoro, ha lavorato con Joe Bastianich al Del Posto e da Batali a New York. Ha scritto il Grande Libro dell’Amaro Italiano (Giunti) – sua grande passione – e oggi lo trovate al The Court, che ha aperto lui stesso all’interno diall’interno di Palazzo Manfredi che affianca il ristorante stellato Aroma (una stella Michelin) dello chef Giuseppe Di Iorio. Zed miscela drink in uno dei locali con la vista più bella di tutta Roma. Attivissimo sul fronte degli eventi, mai fermo… ci ha raccontato che per fare il suo Gin Tonic dobbiamo…

THE COURT GIN TONIC

  • Tanqueray 10
  • Matcha tea
  • Yuzu Japanese Bitters
  • London Essence bitter Orange and elderflower Tonic Water
  1. Miscelare il gin in sospensione con 3gr di Matcha Tea aiutandosi con l’apposito Chasen o
    Un mini frullatore ad immersione (montalatte)
  2. Versare il gin al matcha nel bicchiere con 2 drops di Japanese yuzu bitters
  3. Aggiungere l’highball di ghiaccio e completare con la acqua tonica
  4. Guarnire con una spirale di lemon zest.

– Mario Farulla (Chapter Roma) –

Mario Farulla, il bartender che con il suo talento ha portato il Baccano al settantesimo posto della classifica di The World’s 50 Best Bars, del 2019 e che da mesi (aperture e chiusure permettendo) è il Bar Manger e volto deldel Lobby Bar del Chapter Roma, nuovo punto d’incontro romano del bere 8molto) bene.

IL GinTo DEL MARINAIO

  • Plymouth Gin
  • Fentiman’s Tonic
  • Cubetti di ghiaccio pieno
  • Peel di arancia

Facilissimo. Versare l’intera bottiglietta di tonica in un bicchiere Collins pre-raffreddato.

– Lucio D’Orsi (Dry Martini Sorrento) –

Siamo al Dry Martini Sorrento – incarnazione Italiana del Dry Martini firmato Javier de las Muelas di Barcellona. Siamo sulla costiera Sorrentina e precisamente a Sant’Agnello, incastonato nel Majestic Palace Hotel, questo è il paradiso di tutti gli amanti del Martini Cocktail. Dietro al bancone (e non solo) c’è Lucio D’Orsi, food & beverage manager dell’hotel, nonché direttore dello stesso, il Dry Martini. Capace di creare quasi un centinaio di Cocktail Martini e tutta una splendida cocktail list (Drypedia) fuori dal comune.

Nel mio immaginario il gin tonic è una piacevolissima pausa rinfrescante nelle calde giornate estive. I gin che prediligo per preparare un gin tonic, sono quelli che accarezzano il palato, con note delicate e agrumate. Il mio preferito in assoluto è il nostro Jim-Let Fox-Trot, della Dry&Tonic Collection, una granita alcolica preparata con gin Roku e cordial lime, servita in sospensione su tonica Schweppes Original Premium Mixer“.

JIM-LET FOX-TROT GIN TONIC

  • Gin Roku
  • Schweppes premium mixer Original
  • Granita alcolica
  • Cordial Lime

– Ilaria Bello (Talea / Torvaianica) –

Ilaria Bello è la barmanager del Talea di Torvaianica, è da anni al centro della mixology al femminile (e non solo), vincitrice di premi, anche quest’anno è stata nominata al premio BarAwards 2020 nella sezione Bartender dell’Anno Brand Ambassador Spirits. Riconoscimenti che arrivano sempre con il sorriso e come lei stessa ama dire “Il segreto di un buon drink sta tutto nel miscelare la giusta dose di tecnica, con una parte di estro e tanti sorrisi”.

IL MIO GIN TONIC PERFETTO

  • 50ml Ramsbury Gin
  • 150 ml Tonica Rovere Sanpellegrino
  • Qualche goccia di uno spicchio di lime
  • Cubi di ghiaccio cristallino, abbondante
  • Lo spicchio di lime spremuto all’interno

Utilizzare un bicchiere Highball e miscelare come sempre Gin e Tonica, guarnire con lo spicchio del lime.

– Emanuele Broccatelli (Drink_It) –

Emanuele Broccatelli Lo ‘Champagnone‘ – classe 1983, cresciuto a pane e cocktail, fisioterapista mancato, ha iniziato prestissimo a miscelare e viaggiare. Londra gli ha cambiato la vita e la prospettica con cui guardare questo mondo. Lo avete trovato dietro il bancone del Caffe Propaganda, Stazione di Posta, ha gestito il Bar dell’Hotel Majestic, ma è stato anche il primo con Valeria Bassetti (altro nome ricorrente ed importante nel panorama) a fare cocktail imbottigliati. Sono cinque anni ormai che il laboratorio del Drink It è casa sua.

HERBAL G|T

  • Drink_It Gin
  • AQ herbal TONIC [acqua di Monaco]
  • Mix Erbe aromatiche
  • Qb sale Maldon
  • Cristalli di campari e green chartreuse

Il bicchiere è sempre un classico Highball e con un blocco di ghiaccio…

– Michele Ferruccio (Treefolk’s Public House) –

Classe ’91 Michele Ferruccio è il Food e Beverage Manager del XXX – Dopo un diploma da disegnatore di design d’interni e varie esperienze e start-up come Ru.De, un cocktail bar a Centocelle, Sheket, Music Inn e Zuma è giunto al Treefolk’s Public House. Il suo lavoro è fatto di tanta ricerca, nove tecniche, selezione delle materie prime e tanta curiosità, quindi il suo Gin Tonic…

IL MIO GIN TONIC PREFERITO

  • 40ml di Martin Millers Straight Gin
  • Acqua Tonica Recoaro
  • Ghiaccio in cubi

Raffreddare con del ghiaccio a cubi il bicchiere, far scolare l’acqua in eccesso e miscelare delicatamente senza annientare le bollicine della Tonica.

– Valerio Riminini (Caffè Doria) –

Probabilmente è uno dei Cocktail Bar/Caffè/Bistrot più belli di tutta Roma, si trova all’interno del Museo Palazzo Doria Pamphilj e per l’aperitivo propone una carta dei cocktail notevole che si accompagna alla proposta del Gin trolley ispirato alla tradizione anglosassone con oltre ottanta (80) etichette di Gin, diverse acque toniche e una scelta di garnish. Il Gin Tonic ce lo prepara Valerio Riminini, giovanissimo Bartender del Caffè Doria.

GIN TONICA DORIA

  • Gin Alkkemist
  • Acqua Tonica Superfine Tassoni
  • Timo o Salvia
  • Chunk di Ghiaccio rettangolare

Poche semplici regole. Versare lentamente e con attenzione gli ingredienti in

 

Buon Gin Tonic Day! Very Gin Confidential. Very Food Confidential.

 

Paolo Campana
Paolo Campanahttp://www.facebook.com/GiroVedoGenteMangiocose
Nasco grafico, disegnatore e a volte fumettista. Ho fame. Ho sempre fame (e sete), sono curioso per natura e cerco sempre di capire le singole storie che si nascondono dietro ogni singolo piatto, cocktail, gin, vino o birra. Affascinato dalla rete e dalle sue dinamiche, ho aperto un blog quando non era una moda, ho scritto di tutto, dal design alla grafica, dall’arte al disegno, dalla fotografia al food (ovviamente) ma ho mantenuto sempre alta la passione per la creatività, quella sana e vera. Quella che con il tempo e le numerose collaborazioni ho trovato nel piatto. L’ho già detto che ho fame?

Articoli Correlati