TRAVEL CONFIDENTIAL: alla scoperta di Seine-et-Marne

Cos’ha in comune Vaux le Vicomte con Disneyland Paris?

No, non è il castello (che nel primo è autentico e nel secondo è una riproduzione), ma è il département, cioè la provincia. Quella entità geografica difficilissima da imparare anche per chi vive a Parigi da molti anni, come la sottoscritta. Il département, in questo caso, si chiama Seine-et-Marne e porta il nome di due fiumi, anche se la maggioranza di noi italiani ne conosce soprattutto uno, la Senna. Entrambi navigabili, come gli altri corsi d’acqua del territorio, che si può esplorare lasciandosi cullare pigramente a bordo di una péniche, oppure remando attivamente in canoa o kayak per risalire il Loing.

Vaux-le-Vicomte, dicevo. Pensate che è il più grande fra i castelli privati di Francia, che è un piccolo gioiello dove durante le sere d’estate si può fare una visita eccezionale nelle sale illuminate esclusivamente da migliaia di candela. A raccontarmi la storia di questo luogo, legato alla figura di Nicolas Fouquet nominato da Mazzarino sovrintendente delle finanze del re Sole, è uno dei tre proprietari, con cui chiacchiero piacevolmente al tavolo del ristorante del castello con la spettacolare vista sui giardini disegnati da Le Nôtre. Mi spiega che dopo aver visitato Vaux-le-Vicomte Luigi XIV ne rimase talmente affascinato che volle farsi costruire la reggia di Versailles. Certamente più piccolo nelle dimensioni, questo castello è uno dei simboli del Grand Siècle e un concentrato di prodigi dei più celebri artisti dell’epoca. Ai saloni affrescati con dipinti di Le Brun e arredati con mobili d’epoca, al curatissimo parco che cambia con le stagioni, si aggiunge una visita originale: quella del sottosuolo del castello. Comincia al margine del bosco, oltre un cancello di legno verde dietro il quale si trova un capanno. È il punto di partenza, quello in cui si lasciano borse, telefoni e tutto ciò che ci collega con il mondo: indossati gli stivaloni che ricoprono tutte le gambe, si parte per un viaggio in compagnia di una guida che anima il percorso con racconti suggestivi. Muniti di torcia frontale e di un cestino con alcuni oggetti fondamentali, si scende nel cuore della terra per seguire a piedi il corso dello Stige. Se ne esce dopo 45 minuti, trascorsi nel tunnel che venne costruito dal paesaggista Le Nôtre che volle canalizzare le acque in modo che apparissero dove necessario per l’irrigazione o dove potessero trionfare in fontane zampillanti.

Nel patrimonio architettonico del département c’è anche il castello di Fontainebleau, circondato dalla foresta omonima in cui sono state scoperte delle eccezionali pietre preistoriche, uniche in Europa. Si tratta di un esempio straordinario di arte rupestre, costituito da pietre incise con motivi geometrici e raffigurazioni di personaggi, animali e creature fantastiche, probabilmente tracce di costruzioni mitologiche realizzate o adottate da una popolazione sparita. Fino al 30 dicembre saranno in mostra al Museé de la Préhistoire di Nemours, poco oltre la grande foresta, annoverata fra le 7 aree verdi considerate “di notevole interesse” fra i circa 100 giardini del département che fino a metà ottobre sono protagonisti di eventi organizzati in occasione dell’anno dedicato a parchi e giardini.

Sul lato opposto del domaine di Fontainebleau, Barbizon è un villaggio pittoresco che ha incantato i pittori che qui hanno fondato una scuola e i cui dipinti si possono ammirare nel Musée Départemental des peintres de Barbizon, una vera perla, insieme alla casa e atelier del pittore Jean-François Millet. Camminando per le stradine curate del centro, le insegne delle boutiques si alternano alle gallerie d’arte e alle dimore storiche e già ammirarle ripaga del viaggio. L’amore per l’arte e la storia tracciano un fil rouge che continua nella medievale Provins (da cui non si può ripartire senza aver assaggiato la caratteristica confettura di rose), nell’elegante Meaux, antica sede episcopale (e patria di un’ottima moutarde!), o a Crécy-la-Chapelle, considerata la Venezia della Brie. Eh già, proprio come il celebre formaggio amato da Carlo Magno e dai re di Francia, che ne facevano dono agli ospiti illustri in visita a Versailles o al palazzo del Louvre. Il più antico è quello di Melun ma il più noto resta quello di Meux, conosciuto come “il re dei formaggi e il principe dei dessert” da quando fu protagonista apprezzatissimo di una cena organizzata da Talleyrand nel 1814. Quello tradizionale ha un diametro di 36 centimetri, pesa circa 2,8 kg e richiede ben 25 litri di latte.

Ma non è tutto: avete sentito parlare della rivoluzionaria artista Rosa Bonheur? Il suo maniero di Thomery è diventato uno scrigno di opere d’arte (su prenotazione) ed è anche una esclusiva maison d’hôte di sole tre camere. Arte e artigianato hanno una lunga tradizione, da queste parti. Già dal Medioevo, durante le grandi fiere rurali che si tenevano nei villaggi principali richiamavano i migliori artigiani esponevano manufatti che resero celebri alcune località come Provins, dove le folle accorrevano per ammirare tessuti, pergamene, pellame, coltelli realizzati e dipinti a mano, spesso scambiati con merci che arrivavano da Paesi lontani.

Per scoprire questo scorcio di Francia di cui si innamorarono anche Renoir e Manet, Pissarro e Sisley si può fare base a Parigi e muoversi con i comodi collegamenti della RER e dei treni locali oppure optare per un viaggio itinerante seguendo le tappe consigliate dalla guida Routard, che ha appena dedicato alla Seine-et-Marne uno degli ultimi volumi, per il momento disponibile solo in francese.

Informazioni: www.seineetmarnevivreengrand.fr

Per prenotare una visita a Vaux-le-Vicomte: www.vaux-le-vicomte.com

 

Very Travel Confidential. Very Food Confidential.

 

Carla Diamanti
Carla Diamantihttp://www.thetraveldesigner.it/
Viaggiatrice e giornalista, trasforma i luoghi in guide, reportage e itinerari fuori dal comune. Da oltre trent’anni collabora con riviste nazionali, editori, tour operator, centri di formazione e università, radio e televisione. Esprit nomade, ha spostato valigie e residenza da Roma agli Stati Uniti, in Medio Oriente, Haiti e in giro per l’Europa. Da 15 anni vive a Parigi, che esplora in lungo e in largo e di cui scrive. Ha creato il concept di viaggio The TRAVEL Designer.

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